COORDINAMENTO COMITATI PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE
BOLOGNA
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COMUNICATO STAMPA
(versione pdf)
Il 13 luglio u.s. i rappresentanti dei Comitati di cittadini delle località Birra-Borgo Panigale, Croce Coperta, Tuscolano, La Dozza, S. Donato e Croce del Biacco hanno incontrato il rappresentante di Avventuraurbana, società privata incaricata, da Ministero Infrastrutture e ASPI-Autostrade per l’Italia, di organizzare e coordinare il “confronto pubblico” previsto dall’accordo del 14 aprile 2016 con il quale Governo, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana, Comune di Bologna e ASPI hanno deciso di annullare il progetto di nuova autostrada a nord di Bologna (“Passante Nord”) e di procedere all’allargamento della esistente Tangenziale (“Passante di mezzo”).
Il Coordinamento dei Comitati, coadiuvato dagli esperti dei 4 gruppi di consulenza di cui si è dotato, ha preliminarmente espresso il proprio totale dissenso nei confronti della decisione assunta con l’accordo del 14 aprile in quanto la ritiene in contrasto con i vigenti strumenti di pianificazione in materia di trasporti e di qualità dell’aria e con le indicazioni dell’UE in materia di mobilità sostenibile. Inoltre la procedura seguita è in contrasto con i principi di trasparenza e di partecipazione dei cittadini sanciti, in particolare, dallo Statuto del Comune di Bologna e dalle norme procedurali in materia di valutazione dell’impatto ambientale stabilite dal dlgs 152/2006 in quanto non sono state considerate tutte le possibili soluzioni alternative al problema della congestione del traffico del nodo bolognese.
Nel merito, giudica la soluzione progettuale individuata dall’accordo inidonea a risolvere i problemi del traffico, dannosa dal punto di vista urbanistico, ambientale e della salute pubblica, fattore di ulteriore aggravamento della qualità dell’aria di Bologna e conseguente compromissione del rispetto degli standard di qualità dell’aria posti dalle normative comunitarie.
La soluzione ottimale va invece individuata attraverso un CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE che metta a confronto le più significative esperienze a livello almeno europeo e consenta di definire un modello nuovo di mobilità dell’area bolognese, per poi giungere alla ridefinizione coerente di un nuovo piano regionale dei trasporti relativo a tale area, garantendo nel contempo un reale momento di partecipazione dei cittadini.
Il Coordinamento dei Comitati giudica pertanto inaccettabile la metodologia di coinvolgimento dei cittadini su un’opera di così rilevante impatto come prospettata nell’accordo del 14 aprile che attiva la partecipazione del pubblico a valle della scelta definitiva e irrevocabile e limita il contributo e la discussione a questioni di dettaglio tecnico. Inoltre l’incarico di mediazione affidato ad una società privata, ancorchè di indiscutibile esperienza, e la presenza di ulteriori due organi di valutazione delle istanze dei cittadini (il Comitato di esperti e il Comitato di monitoraggio) costituiscono ulteriori barriere alla partecipazione dei cittadini nelle fasi decisionali.
Il Coordinamento conferma in ogni caso la propria disponibilità ad ogni confronto che, nel corso delle procedure di consultazione, venisse ad esso proposto da parte delle istituzioni. Si riserva tuttavia di adire le vie legali qualora, ad una più approfondita verifica, risultassero confermati aspetti di irregolarità ed illegittimità degli atti assunti da soggetti privati e pubblici.
Bologna 15 luglio 2016