Il monitoraggio dell'aria (di Raffaele Cesari) - Lettera a La Repubblica - Bologna (09/05/2019)
In una nota pubblicata su La Repubblica/Bologna di martedì 7 maggio, il signor Andrea Malossini dell'ufficio stampa di Arpae, a proposito delle centraline di monitoraggio della qualità dell'aria, precisa che in prossimità dell'asse autostrada/tangenziale di Bologna le campagne di misura eseguite negli ultimi anni con laboratorio mobile hanno fatto registrare "valori dei principali inquinanti in linea o leggermente inferiori della centralina di Porta San Felice". Affinché la nota dell'Arpae non venga male interpretata, si deve ricordare che la centralina di Porta San Felice è tra le peggiori di tutta la Regione per le polveri sottili (PM10) e la peggiore per il biossido di azoto (NO2), l'inquinante maggiormente legato al traffico il cui livello qui da noi è costantemente al di sopra dei limiti di legge, nel 2018 addirittura in peggioramento rispetto all'anno prima. Questo, stando all'equivalenza rilevata dall'Arpae, significa che l'aria respirata dalle migliaia di bolognesi che abitano intorno alla tangenziale fa schifo esattamente come quella che tira lungo i viali di Porta San Felice.
Significa altresì, con un occhio ai progetti in cantiere a Bologna, che l'idea di allargare l'autostrada e la tangenziale facendovi circolare molti più camion e auto (a dirlo sono gli studi di Autostrade per l'Italia, esecutrice dei lavori) è semplicemente una follia.
Che cos'è dunque, la "mobilità sostenibile" di cui tanto i nostri politici amano parlare, specie in questi ultimi tempi?