Passante autostradale di Bologna
Un’opera inutile, dannosa e anacronistica
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Rapporto informativo a cura di: |
Il 15 aprile 2016, a Bologna, è stato firmato un Accordo fra Ministero dei Trasporti, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna e ASPI (Autostrade per l’Italia) per il potenziamento in sede del sistema autostradale-tangenziale di Bologna. Alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Ministro dei Trasporti Graziano del Rio e del Sindaco di Bologna, nonché presidente della Città Metropolitana, Virginio Merola, il progetto, denominato Passante di Bologna, è stato presentato con grande enfasi come la soluzione definitiva dell’annoso problema di congestione del nodo autostradale di Bologna e come opera di elevato profilo urbanistico, capace da sola di ricucire quartieri isolati, riqualificare periferie degradate, migliorare la vita dei cittadini e ridurre l’inquinamento. Non solo: i cittadini sarebbero stati chiamati a partecipare a un Confronto Pubblico in cui portare i loro suggerimenti per migliorare ulteriormente questo già quasi perfettissimo progetto.
Tutto vero? No, tutto falso.
Questo rapporto è rivolto a tutti i cittadini della Città Metropolitana di Bologna, che proprio grazie a questo progetto si ritroveranno a vivere in un’area più inquinata, più caotica, con periferie sempre più separate dal contesto urbano e sempre più degradate, grazie a quella “politica del fare” che oggi va molto di moda e che ignora sistematicamente che “il fare” include anche la possibilità di fare disastri, come in questo caso. È rivolto ai cittadini che nel corso del cosiddetto Confronto Pubblico si sono visti propinare come verità incontrovertibili dati approssimativi, sottovalutazioni sistematiche delle criticità trasportistiche ambientali e sanitarie connesse al progetto e, più in generale, una visione distorta del principio di partecipazione alle decisioni pubbliche. Ed è infine rivolto proprio agli amministratori pubblici, cioè a coloro che dovrebbero tutelare i nostri interessi, per informarli sulle criticità taciute dal progetto e sull’esistenza di numerose alternative e best practice adottate a livello internazionale per risolvere problemi simili.
Grazie alla consulenza scientifica di persone di provata esperienza nei campi coinvolti dal progetto di una grande infrastruttura stradale, vedremo come la realtà è molto più complessa dei facili entusiasmi dei nostri amministratori locali. Vedremo come un’opera che ci è stata contrabbandata come soluzione a molti mali della città sia in realtà inutile, perché insufficiente a risolvere la congestione del traffico; dannosa, perché fortemente impattante sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini; anacronistica, perché procede in direzione opposta a quello che ormai da almeno trent’anni si fa in tutto il mondo in situazioni analoghe.